Bellezza e grandezza. Sono queste le parole che mi sono venute in mente non appena ho varcato la soglia del Pantheon lo scorso 22 settembre. Insieme alla Holy Dance di Palestrina e alla Holy Dance di Roma abbiamo danzato “Stella Maris”, la vita di Maria, in quel contesto straordinario, oggetto delle visite e delle ammirazioni di migliaia di turisti che ogni giorno accorrono per visitarlo.
“Il Pantheon, ci credi? – mi diceva il cuore – Chi ha la possibilità di danzare qui, sotto lo sguardo di Dio e di Maria a cui proprio questo vecchio tempio, ora basilica cristiana, è dedicato? Danzare Maria, per Maria…“.
Pieni di emozione abbiamo provato le posizioni sotto gli occhi incuriositi dei turisti che si fermavano a guardare senza capire, ci siamo preparati nel fisico e nel cuore al momento in cui avremmo iniziato a danzare. Abbiamo pregato insieme prima di cominciare, e proprio in quel momento carico di tensione e di felicità che precede ogni entrata in scena, sono arrivate queste parole: “Fate danzare Maria nel cuore!”.
Proprio questa frase ha risuonato nella mia testa e nel mio cuore per tutta la durata di Stella Maris e lo fa ancora adesso mentre provo a raccontare l’emozione provata in queste poche righe. Un piede si poggia sul marmo gelido del Pantheon seguito dal suo compagno – “Fai danzare Maria nel cuore” -. Lo sguardo inconsapevole dei turisti che sono entrati senza aspettarsi di trovarsi immersi nella vita di Maria si posa su di me e sulle mie compagne – “Maria vieni a danzare nel mio cuore…” -, il sorriso che mi illumina il viso mentre nel cuore arriva la pace – “Maria danza con me” -, lo sguardo che sale sulla cupola e si riempie di luce – “Maria danza con me per tutte queste persone…” -, noi che iniziamo a danzare…
Quella al Pantheon, se possibile riassumerla in poche parole, per me è stata proprio l’esperienza di danzare con Maria riempiendo gli occhi di quella bellezza che il Padre ci ha donato.
Serena,
Holy Dance di Roma