di Francesca Tinti
Tra Cielo e Terra è un luogo speciale, il luogo dell’incontro tra il visibile e l’invisibile, tra il corpo e la grazia, tra Dio ed il suo popolo. Proprio per questo abbiamo desiderato intitolare così il primo ritiro di aggiornamento annuale sulla danza nella Liturgia, per soci e non, che abbiamo organizzato quest’anno nei giorni 5, 6 e 7 gennaio e che si è tenuto presso la Casa Versiglia in Genzano di Roma.
Sono stati giorni veramente speciali in cui abbiamo fatto un viaggio dentro alle meraviglie che si nascondono, ma non troppo, all’interno della Santa Eucarestia, perché ogni cristiano dovrebbe conoscere il significato di gesti e parole, ai quali spesso ci approcciamo solo come spettatori, ma che invece sono stati scelti dalla Chiesa e messi proprio lì non a caso, ma in nostro favore, per edificarci e farci vivere pienamente quell’evento unico che è la Santa Messa.
Accompagnati per mano dalla nostra fondatrice, Suor Anna Nobili e dal nostro assistente spirituale, Don Federico Corrubolo, con il prezioso contributo delle collaboratrici Elisabetta, Maria Antonietta, Marigia, Francesca e Cecilia siamo entrati in punta di piedi nelle varie fasi della messa, scoprendo che vivere profondamente ogni momento della celebrazione liturgica è il preludio del Paradiso.
Ma perché approfondire il significato dell’atto penitenziale, della liturgia della Parola, della liturgia Eucaristica? Beh, perché solo così possiamo avere gli strumenti giusti per poi entrare in quello che è il cuore del nostro carisma, quello che desideriamo portare nel mondo di oggi, nella Chiesa: la Danza nella Liturgia.
Danzare all’interno della Liturgia è un po’ riscoprire ciò che in antichità era quasi naturale: Miriam danzava al suono del cembalo per lodare il Dio potente e forte che aveva tratto il popolo eletto dall’Egitto, Davide danzava con tutte le sue forze dinnanzi all’Arca dell’Alleanza, Maria saltellava danzando per raggiungere Elisabetta sua cugina, Giovanni Battista sussultava nel grembo di sua madre. Ogni momento di gioia e di lode coinvolge necessariamente tutto ciò che siamo e noi siamo CORPO e per questa ragione la gioia, la lode, l’esultanza non possono non coinvolgere tutto di noi, in una eterna danza d’amore.
Così come entriamo in Chiesa con tutto il nostro corpo, è imprescindibile che anche tutti i nostri 5 sensi siano coinvolti nella Liturgia; siamo lì, siamo presenti, per rispondere ad una chiamata: ascoltiamo con le orecchie la Parola che oggi Dio vuole donarci, gustiamo il Suo Corpo, sentiamo il profumo della Sua eterna regalità nell’incenso, tocchiamo il fratello che abbiamo accanto in segno di comunione e pace…tutto di noi è coinvolto nella Liturgia e non possiamo e non dobbiamo essere solo spettatori dell’opera unica e sempre ripetibile che è il sacrificio pasquale.
Così danziamo la lode che parte dal cuore e che non possiamo contenere poiché il Dio Vero è ancora oggi presente tra noi, Lui che è la nostra forza, la nostra gioia, Lui che ha vinto la morte per noi, oggi e per sempre.