Sono stati giorni duri e bellissimi.
Il 9 settembre scorso la Holy Dance è stata chiamata a danzare al Congresso Internazionale dei Catechisti in Vaticano. Quando ce l’hanno detto ho sentito le farfalle nello stomaco, le stesse di quando hai una cotta per il rappresentante di istituto a 15 anni e non ti senti pronta a rispondere al suo “ciao“. Ecco, io mi sono proprio sentita così quando ho saputo che avrei dovuto danzare in Aula Nervi, di fronte a centinaia di persone: felice, tanto. E mica tanto sicura di essere pronta. Ma decisa a rispondere un nuovo “Si”.
Ho partorito il mio terzo bambino pochi mesi fa e sento ancora tutta la pesantezza del mio corpo. A volte anche solo uno chassé mi fa sentire ancora lenta e pesante. Per questo i giorni prima dello spettacolo sono stati molto intensi per me.
Ce l’ho messa tutta per essere all’altezza di questa chiamata bellissima che il Signore mi stava rivolgendo di nuovo. Proprio a me, che lo so bene che mica me la merito tutta questa grazia. Ma che so altrettanto bene che di tutta questa grazia io ne ho proprio bisogno.
E allora ho lavorato più che potevo con il mio gruppo di Roma, le Alpha Amore, con le ragazze di suor Anna e con un gruppo di ragazze della Holy Dance arrivato da Forlì.
Durante le prove pensavo a cosa il Signore ci stava chiamando: portare la sua parola a quelle centinaia di persone che ci avrebbero viste. Portare Lui a loro. E anche a me.
Così, ogni volta che durante le prove dovevo alzare un po’ di più la gamba, ogni volta che dovevo saltare un po’ di più, un po’ più veloce, ogni volta che pensavo che no, non ce la facevo più, che ero stanca, il mio cuore si rivolgeva alla chiamata che Dio ci stava facendo. E così ecco che la mia gamba si alzava, i miei piedi saltavano, il mio fiato reggeva.
Il giorno dello spettacolo, quando i miei piedi si sono poggiati sul marmo freddo dell’Aula Nervi e i miei occhi sulla gente in sala, io non ho potuto che ringraziare Dio. E l’ho fatto danzando tutta la fatica dei giorni prima, tutto il peso e allo stesso tempo la leggerezza che mi hanno portato, tutta la bellezza che ho vissuto.
Sono stati giorni duri e bellissimi, è vero. Ma anche di grande grazia.
Serena Rosticci,
gruppo Alpha Amore, sede di Roma