L’anno scorso abbiamo portato in diversi luoghi l’annuncio del Vangelo attraverso “Dalle Tenebre alla Luce” alla riscoperta del nostro battesimo e quindi del nostro appartenere a Gesù. Questo anno, seguendo il consiglio di Papa Francesco la nostra compagnia allievi adolescenti ha intrapreso un cammino che lo abbiamo intitolato “Sulle vie dello Spirito” tenuto da una equipe di fratelli della Comunità Magnificat Dominum.
“Pietro stava ancora dicendo queste cose, quando lo Spirito Santo discese sopra tutti coloro che ascoltavano la Parola. E i fedeli circoncisi, che erano venuti con Pietro, si stupirono che anche sui pagani si fosse effuso il dono dello Spirito Santo” (At 10,44-45)
Questa esperienza proposta ai più giovani non è un’esperienza fine a se stessa, ma piuttosto l’inizio di un cammino che ha per scopo un profondo rinnovamento della vita, nella Chiesa.
Il termine “effusione” deriva dall’espressione degli Atti degli Apostoli: Giovanni ha battezzato con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo, fra non molti giorni (At 1,5).
Fu a Pentecoste che si compì questa promessa di Gesù. Agli Apostoli venne effuso lo Spirito Santo e restarono profondamente trasformati.
Anche oggi è possibile questa esperienza, che ha un significato particolare nella vita spirituale della persona che la riceve. Quando questa è realmente cosciente di quello che ha voluto ricevere, accade qualcosa nella sua vita. Ogni volta che lo Spirito Santo prende possesso di un credente, opera con potenza in lui; ma ciò potrà avvenire solo quando, volontariamente e coscientemente, un cristiano preparerà e aprirà tutto il suo essere, il suo spirito, la sua anima ed il suo corpo, per far sì che lo Spirito Santo lo riempia di Sé e diriga a Lui tutta la sua vita.
L’effusione consiste nella preghiera di fede che una comunità cristiana innalza a Gesù perché effonda il suo Spirito, in un modo nuovo e con abbondanza, sulla persona che ardentemente lo chiede e lo desidera e per la quale si prega. E’ evidente che ciò non costituisce un sacramento, ma è in rapporto ai sacramenti dell’iniziazione cristiana: il battesimo e la cresima. L’effusione infatti li attualizza, rinnova e ravviva.
Il rapporto fondamentale è, però, con il sacramento del battesimo. La designazione “battesimo nello Spirito”, espressione con cui l’effusione viene pure chiamata, indica infatti che si tratta di qualcosa che si fonda sul sacramento del battesimo.
Se il battesimo con acqua è per la remissione dei peccati e per l’adozione a figli di Dio, il battesimo nello Spirito Santo è per la purificazione del credente e per la trasmissione della stessa potenza di Dio in noi. E’ una nuova forza che mette in attività il ricco potenziale di grazia che Dio ha dato a ciascuno, secondo la propria vocazione e secondo il carisma personale del proprio stato di vita (cfr. 1Cor 7,7).
Questa effusione è una grazia di Dio che spezza la durezza del nostro cuore, rimuove i rottami e gli ostacoli e ci dispone affinché lo Spirito operi in noi in piena libertà. E’ una vera e propria liberazione nell’intimo del credente, in seguito al quale ha luogo una vera esplosione di vita, che si manifesta esteriormente con grazie, doni, carismi e frutti dello Spirito.
Fin dal battesimo con acqua possediamo lo Spirito Santo che abita in noi come nel proprio tempio (cfr. 1Cor 6,19), e lì Egli dimora con tutta la pienezza del suo essere infinito e con tutta la potenzialità della sua attività divina. Ciò nonostante, a causa di ostacoli, dighe e barriere che volontariamente o involontariamente poniamo, la sua azione non arriva a manifestarsi in noi in tutta la sua pienezza. Il Signore non si impone con prepotenza, ma lascia a noi la libertà di dargli spazio nella nostra vita oppure no.
Questa effusione dello Spirito di Dio ed il concedere che esso operi in libertà produce nella persona una conversione interiore radicale e una trasformazione profonda nella sua vita; le dà una luce potente per capire meglio il mistero di Dio, la spinge ad una donazione senza limiti all’azione dello Spirito; le comunica i doni e i carismi necessari per compiere la sua missione nel mondo e le conferisce una forza divina per dare testimonianza di Gesù dappertutto ed in diverse circostanze, anche nelle più sfavorevoli e pericolose (pure fino alla morte, se necessario).
Questa esperienza singolare dell’azione di Dio ha anche degli effetti sensibili e non raramente si sperimentano profondi stati di pace, guarigioni da malattie fisiche e psichiche e doni carismatici da esercitare per il bene comune (cfr. 1Cor 12,7).
Allora cari giovani voi che siete forti perché con la Parola vincete ogni forza contraria alla via della Vita buon cammino danzando sulle ali dello Spirito.